Avviata l’istruttoria per la costituzione di un tavolo regionale per la definizione di una procedura di accesso ai reparti e alle strutture Covid da parte dei familiari delle persone ricoverate per l’accompagnamento nel fine vita.

La notizia è di oggi, 11 novembre, data in cui ricorre la “Giornata nazionale delle Cure Palliative”. La Regione Toscana, a partire dal lavoro in via di conclusione della Commissione regionale di bioetica e accogliendo la proposta dell’associazione “Tutto è vita onlus” sull’umanizzazione delle cure in piena pandemia, ha dato, infatti, il via libera per l’attivazione di un tavolo di lavoro in seno alla Commissione, che coinvolga oltre agli assessorati regionali alla sanità e al sociale, le associazioni impegnate sul fronte del fine vita e le direzioni sanitarie.

“Il ruolo delle cure palliative in questa grave situazione epidemiologia è un argomento che richiede la nostra massima attenzione – afferma il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Faremo del nostro meglio per conciliare la tutela della salute pubblica con il desiderio delle famiglie di stare vicino ai loro cari nei momenti di maggiore difficoltà e di assisterli nella fase finale del loro percorso di vita. Abbiamo accolto la proposta dell’associazione Tutto è vita, perché non possiamo sottovalutare gli effetti collaterali che il Covid può determinare nel vissuto delle famiglie, esposte a un dolore profondo, quando sono costrette a separarsi dai loro cari. L’argomento è delicato, l’esperienza dei palliativisti potrà aiutarci a trovare la soluzione giusta”.

“E’ una proposta degna della massima attenzione da tradurre in azioni concrete in tempi celeri – commenta l’assessore alla sanità e al diritto alla salute, Simone Bezzini -. Abbiamo già avviato l’istruttoria per costituire un tavolo specifico su una materia così delicata qual è il fine vita, prevedendo la consultazione e il coinvolgimento anche di esperti per i necessari approfondimenti e per valutare la fattibilità di rivedere, per casi estremamente selezionati, le restrizioni attuali imposte dall’emergenza Covid, che limitano l’accesso in ospedale per il contenimento dei contagi. Le norme attualmente in vigore sono proporzionate alla gravità della situazione che stiamo vivendo, ma comprendiamo anche il disagio delle famiglie, che non possono visitare i propri cari gravemente ammalati e la cui vita è a rischio”.


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